L’amianto o asbesto è un materiale pericoloso che è stato utilizzato per decenni, soprattutto nel campo dell’edilizia. Nonostante dal 1992 ne sia stato vietato l’impiego in qualsiasi settore, è ancora molto diffuso.
Precedentemente era molto utilizzato poiché particolarmente resistente al fuoco, per le sue elevate proprietà di isolamento termico e acustico, per la facile lavorazione e per la sua economicità.
Col passare del tempo però si è rivelato un materiale deperibile, capace di rilasciare nell’ambiente fibre nocive sia per l’uomo che per l’ambiente, soprattutto se friabile perché in grado di disgregarsi con la sola pressione delle dita.
Cos’è l’amianto/asbesto?
L’amianto è un minerale naturale, dall’aspetto fibroso, appartenente alla famiglia dei silicati, ottenuto tramite estrazione.
La pericolosità dell’amianto sta nella sua volatililtà, in quanto è composto da fibre di piccolissime dimensioni che possono essere inalate dall’uomo e provocare gravi malattie all’apparato respiratorio, fino a portare alla morte.
L’Italia ha utilizzato l’amianto più degli altri paesi europei, ad eccezione dell’ex Unione Sovietica. Stime riportano circa 40 milioni di tonnellate solo di prodotto finito.
Perché è importante rimuoverlo?
La rimozione dell’amianto dalle coperture è necessaria per tutta una serie di motivi, non solo per una mera questione di rispetto delle normative vigenti.
L’amianto è un minerale, o meglio un insieme di minerali (i minerali di amianto) con caratteristiche asbestiformi. Significa che le loro fibre si suddividono longitudinalmente in fibrille via via più piccole che si disperdono nell’ambiente.
Le fibre dell’amianto, se rilasciate nell’aria, possono essere facilmente inalate e se ciò avviene in elevate quantità, sono in grado di provocare gravi patologie, spesso fatali, a carico dell’apparato respiratorio e non solo, ad esempio:
- La cicatrizzazione dei tessuti del polmone
- Mesotelioma
- Tumori ai polmoni
Alcuni studi hanno messo l’indice sul fatto che l’ingestione d’amianto (ad esempio attraverso l’acqua potabile contaminata) possa provocare tumori gastro-intestinale; l’esposizione dell’amianto può inoltre provocare placche pleuriche.
Ma l’amianto oltre che dannoso per l’organismo può essere dannoso anche per l’ambiente.
Come influisce sull’ambiente?
Il deterioramento delle coibentazioni, anche se lento, genera polveri che inquinano l’atmosfera.
L’amianto difatti condiziona anche l’ambiente in generale; le piogge acide e gli agenti atmosferici degradano la superficie esposta, la corrosione superficiale libera nell’atmosfera le fibre di amianto, le quali rimangono a lungo sospese nell’atmosfera e possono così diffondersi anche a grande distanza, inquinando corsi e pozze d’acqua, facendo morire la fauna e alterando la flora presente in essi.
Studi su alcune alghe hanno mostrato come le fibre di amianto cadute in acqua influiscano sulla formazione delle strutture intracellulari, compromettendo la stabilità dell’intera pianta.
Oltre all’uomo, e ai vegetali subiscono gli effetti dell’asbesto anche animali, se frequentano o vengono a contatto a lungo con ambienti in cui è presente la polvere di amianto, come gli stabilimenti di lavorazione. I danni provocati sono simili a quelli dell’uomo, soprattutto per quanto riguarda i cani, più studiati rispetto ad altri esseri viventi, i quali mostravano problemi respiratori o sviluppavano malattie come il mesotelioma. L’unica differenza sta nel tempo di latenza, dato che una persona può contrarre problemi fino cinquant’anni dopo il primo contatto, mentre un cane fino a massimo otto anni dopo. Questo perché il metabolismo delle varie specie e la durata media della loro vita giocano un ruolo importante.
Rimozione e bonifica asbesto: una pratica obbligatoria per risolvere il problema
La bonifica oggi svolge un ruolo fondamentale per prevenire i danni da asbesto in seguito all’esposizione. Il confinamento e meglio ancora la rimozione, evitano eventuali esposizioni; quindi, il danno prima infiammatorio e poi cancerogeno.
La bonifica dell’amianto è quindi indispensabile per l’effettiva ed efficace tutela della salute e dell’ambiente.
I metodi di bonifica applicati per le coperture in cemento amianto sono i seguenti:
- Rimozione: operazione da condursi salvaguardando l’integrità del materiale in tutte le fasi dell’intervento: smontaggio, sollevamento, primo imballaggio (in quota), messa a terra con idoneo mezzo meccanico, imballaggio per il trasporto.
- Bonifica per confinamento: Ilconfinamento consiste nell’installare una barriera di tenuta che separi i materiali di asbesto in modo più efficace e sicuro, sebbene più costoso rispetto all’incapsulamento. In questo caso il rischio di esposizione potrebbe ripresentarsi con il verificarsi di eventi traumatici come un terremoto.
Quando si parla di smaltimento dell’amianto bisogna ben tenere presente anche dell’aspetto ambientale: è questo, infatti, un materiale estremamente inquinante e quindi per rimuoverlo è indispensabile seguire determinate procedure previste dalla legge, che solo le aziende specializzate in questo genere di interventi riescono a eseguire.
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